martedì 6 aprile 2010

TUTTI A SCUOLA: I REGOLAMENTI SPIEGATI DAL GENOA CRICKET (parte 1)


PREMESSA
Doverosa una breve premessa: cercherò di spiegare questo gioco -nuovo o quasi per noi Italiani- e le sue regole principali nella maniera più semplice ed accessibile per tutti. Così che chiunque si avvicini da spettatore ad uno sport di squadra che contende al football la palma di “più praticato al mondo” (sembra impossibile a noi inguaribili calciofili, ma è così), abbia qualche difficoltà in meno nel capire lo svolgimento stesso del gioco e le sue regole.
Intanto vediamo di capire “dove si gioca”.Nasce, idealmente, in Gran Bretagna nel XVII secolo e si sviluppa e consolida nelle aree del mondo che hanno fatto parte del Commonwealth o che hanno subìto l'influenza politico-economica inglese, specie nella seconda metà dell'ottocento: India, Bangladesh, Ceylon (l'odierno Sri Lanka), Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Kenya, Jamaica, West Indies (Trinidad e Tobago), Pakistan; ovviamente si devono aggiungere Galles, Scozia e le due Irlanda, dove era praticamente nato nella sua versione moderna. Sommando il numero degli abitanti delle zone sopra citate, non è più così impossibile pensare come ad uno sport di squadra diffuso e praticato quasi quanto il calcio. Lì tutti giocano a cricket, dai sei/sette anni ai settanta e oltre. Per il solo divertimento, il cricket non richiede particolari doti fisiche: bisogna saper lanciare e saper battere, quindi è questione squisitamente tecnica. Ad alti e medi livelli agonistici la musica è diversa, ovviamente: chiunque, anche a sessant'anni è in grado di dare quattro calci ad un pallone nel cortile di casa. Ben diverso è cimentarsi anche solo in una partitella di calcio a cinque, per non parlare di quello a undici, pur se a livello amatoriale. Nel cricket succede più o meno la stessa cosa. Solo che a settant'anni, in India ad esempio, si divertono ancora.

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IL CAMPO DI GIOCO
E' un gioco che richiede ampi spazi, ben più ampi di quelli necessari per il football. La forma del campo può essere ovale o circolare, di dimensioni cospicue, ma non definite: non esistono misure minime o massime, di regola. Si trovano, all'estero, campi circolari con diametro di 170/180 yards (155/165 metri: la yard è pari a 0,9144 metri) o terreni ovali con asse minore di 155/160 yards (circa 150 metri) ed asse maggiore intorno alle 200/210 yards (ben oltre 180/190 metri): tradotto il tutto in metri quadrati, più del doppio di un campo di calcio di serie A.

















La Federazione Cricket Italiana, vista la difficoltà di reperire spazi adatti o adattabili alla bisogna, ha fissato delle misure minime: asse minore di un campo ovale di 60 metri per la serie C e le formazioni giovanili, 70 metri per la B e 90 per la serie A; l'asse maggiore può essere di qualsiasi lunghezza. Diciamo che un campo di calcio, per la serie A di cricket, non è sufficiente.
La zona del “field” (campo) più importante, ai fini dello sviluppo del gioco, è il “pitch” (foto in basso): è una porzione di terreno posta al centro dello stesso, avente lunghezza di 66 piedi (20,12 metri) e larga 10 (circa 3,05 metri), quindi poco oltre i 60 metri quadrati.

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